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Voyager Golden Record: la playlist che viaggia nello spazio

musica su voyager

A miliardi di chilometri di distanza dalla Terra una speciale playslist si sta dirigendo verso nuovi ascoltatori.  Se una civiltà aliena incontrasse i veicoli spaziali Voyager 1 o Voyager 2 troverebbe al loro interno il Voyager Golden Record , un disco contenente – tra altre cose – la musica di Bach, Mozart, Beethoven, il gamelan indonesiano, i canti Navajo, “Johnny B. Goode” e molto altro…

La storia del Voyager Golden Record inizia il 20 agosto e il 5 settembre 1977 quando da Cape Canaveral furono lanciate due sonde spaziali per fotografare da vicino i pianeti esterni del nostro sistema solare (Giove, Saturno, Urano e Nettuno) e destinate in seguito a uscire dalla zona d’influenza del Sole e continuare il loro viaggio, forse per sempre. Ad oggi sono i primi oggetti costruiti dall’uomo ad aver superato i confini del nostro sistema solare ed essere entrati nello spazio interstellare.

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Un progetto degli Stati Uniti d’America capitanato da Carl Sagan (divulgatore scientifico, scrittore di fantascienza e tra i più famosi astronomi, astrofisici, astrobiologi ed astrochimici del Novecento) a cui la Nasa affidò l’incarico di ideare un messaggio da consegnare ad una ipotetica civiltà aliena. Una specie di biglietto da visita che potesse raccontare l’Umanità e la vita sulla Terra.

Carl Sagan progettò il “Voyager Golder Record” un disco in rame placcato oro del diametro di 30 centimetri . Su un lato del disco sono disegnate in forma schematica le indicazioni sul contenuto e le istruzioni per estrarne le informazioni, da leggersi con l’apposita puntina che si può trovare a bordo della sonda. Sulla superficie è stata anche incisa questa frase :

“To the makers of music – all worlds, all times”

Il disco contiene 115 immagini che mostrano le più significative esperienze di vita umane e descrivono il nostro Pianeta e il Sistema Solare , tra cui la spirale del DNA, disegni anatomici, la foto di una donna al supermercato, una mamma che allatta, una famiglia che mangia… le potete vedere al sito ufficiale della Nasa cliccando qui . La sezione audio contiene invece una collezione di suoni naturali , come il rumore del vento, dei tuoni o i versi di alcuni animali; i saluti in 55 lingue diverse (l’italiano parte al minuto 1 e 54 secondi e dice “tanti auguri e saluti”); un messaggio del presidente Carter e del segretario generale delle Nazioni Unite dell’epoca, Kurt Waldheim e poi… 90 minuti di musica .

Questo è un regalo di un piccolo e distante pianeta, un frammento dei nostri suoni, della nostra scienza, delle nostre immagini, della nostra musica, dei nostri pensieri e sentimenti. Stiamo cercando di sopravvivere ai nostri tempi, così da poter vivere fino ai vostri. Jimmy Carter, Presidente degli Stati Uniti d’America

La selezione musicale è alquanto bizzarra e curiosa: contiene una ideale rappresentazione di tutte le musiche del mondo . Vi riporto la lista dei 27 brani:

  • Bach – Primo movimento, Concerto brandeburghese n. 2 in Fa
  • “Puspawarna” (“Tipi di fiori”), gamelan dell’isola di Giava
  • Percussioni senegalesi
  • Canzone dell’iniziazione delle donne pigmee
  • “Morning Star” e “Devil Bird”, canzoni degli aborigeni australiani
  • Lorenzo Barcelata e i Mariachi Messicani – “El Cascabel” 
  • Chuck Berry – “Johnny B. Goode”
  • Canzone della casa dell’uomo, canto della Nuova Guinera
  • Goro Yamaguchi – “Tsuru No Sugomori” (Giappone)
  • Bach – “Gavotte en rondeaux” dalla Partita n. 3 in Mi maggiore per violino
  • Mozart – Aria della Regina della Notte, da “Il flauto magico”
  • “Tchakrulo,” coro dalla Georgia
  • Daniel Alomìa Robles – “Condor Pasa”
  • Louis Armstrong and his Hot Seven – “Melancholy Blues”
  • “Mugam”, cornamusa dall’Azerbaigian
  • Stravinsky – Danza sacrificale da “La sagra della Primavera”
  • Bach – Preludio e fuga n. 1 in Do maggiore da “Il clavicembalo ben temperato, libro II”
  • Beethoven – Sinfonia n. 5, Primo movimento Allegro con brio
  • Valya Balkanska – “Izlel je Delyo Hagdutin” (Bulgaria)
  • Canto notturno degli Indiani Navajo
  • Holborne – “The Fairie Round” da Pavans, Galliards, Almains and Other Short Airs
  • Musica dalle Isole Salomone
  • Canto matrimoniale dal Perù
  • Bo Ya – Liu Shui (“Flowing Streams”), Cina
  • “Jaat Kahan Ho”, raga indiano
  • Blind Willie Johnson – “Dark was the night, cold was the ground”
  • Beethoven – Cavatina dal Quartetto n. 13 op. 130 in Si bemolle

Delle scelte che inevitabilmente hanno fatto discutere, ad esempio non è presente nessun compositore italiano. I contenuti del Voyager Golder Record sono stati facilmente criticati per dare messaggi confusi : i 55 saluti ascoltati così uno dopo l’altro posso dare l’idea di qualcosa di ingarbugliato (per alcuni potrebbe quasi sembrare una lite tra diverse persone), come quelle 115 immagini più disparate unite ai suoni della natura e ai versi degli animali.

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Ciò che stupisce è la grande e vasta presenza della musica . Immagino il fortunato alieno di una galassia lontanissima alle prese con questo strano aggeggio: di sicuro penserebbe che la musica (o quantomeno quei 90 minuti di armoniose frequenze) abbia una grande importanza per questa lontana civiltà. E infatti non è forse così? Tra l’altro hanno scelto di inviare il nostro messaggio proprio su un disco!

La navicella potrà essere trovata e la registrazione visualizzata solo se esistono civiltà avanzate che viaggiano nello spazio interstellare. Ma il lancio di questa bottiglia nell’oceano cosmico è un messaggio di grande speranza circa la vita su questo pianeta. Carl Sagan

È un messaggio forte, che nel bene o nel male, fa riflettere. Anche se dobbiamo inevitabilmente mettere in conto che il nostro alieno potrebbe non riuscire a decifrare il messaggio , oppure potrebbe non possedere il senso dell’udito o le onde sonore potrebbero non espandersi nella sua atmosfera. E anche se riuscisse ad ascoltarci, che idea potrebbe farsi di tutta questa diversa vastità sonora, musicale?

Qui non si tratta di scegliere i 10 dischi preferiti da potare su un’isola deserta, voi che playlist avreste fatto per il Voyager Golden Record?

In occasione del 40esimo anniversario del lancio è stata pubblicata un’edizione speciale del Voyager Golden Record in 3 vinili e un libro dove viene presentata la sua storia. Lo potete acquistare cliccando qui .

Sul sito ufficiale della Nasa https://voyager.jpl.nasa.gov/ potete trovare tutte le informazioni sul viaggio delle due sonde spaziali Voyager, la descrizione dettagliata dei contenuti del Voyager Golden Record e la storia della sua realizzazione.

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Music from earth.

The following music was included on the Voyager record.

  • Bach, Brandenburg Concerto No. 2 in F. First Movement, Munich Bach Orchestra, Karl Richter, conductor. 4:40
  • Java, court gamelan, "Kinds of Flowers," recorded by Robert Brown. 4:43
  • Senegal, percussion, recorded by Charles Duvelle. 2:08
  • Zaire, Pygmy girls' initiation song, recorded by Colin Turnbull. 0:56
  • Australia, Aborigine songs, "Morning Star" and "Devil Bird," recorded by Sandra LeBrun Holmes. 1:26
  • Mexico, "El Cascabel," performed by Lorenzo Barcelata and the Mariachi México. 3:14
  • "Johnny B. Goode," written and performed by Chuck Berry. 2:38
  • New Guinea, men's house song, recorded by Robert MacLennan. 1:20
  • Japan, shakuhachi, "Tsuru No Sugomori" ("Crane's Nest,") performed by Goro Yamaguchi. 4:51
  • Bach, "Gavotte en rondeaux" from the Partita No. 3 in E major for Violin, performed by Arthur Grumiaux. 2:55
  • Mozart, The Magic Flute, Queen of the Night aria, no. 14. Edda Moser, soprano. Bavarian State Opera, Munich, Wolfgang Sawallisch, conductor. 2:55
  • Georgian S.S.R., chorus, "Tchakrulo," collected by Radio Moscow. 2:18
  • Peru, panpipes and drum, collected by Casa de la Cultura, Lima. 0:52
  • "Melancholy Blues," performed by Louis Armstrong and his Hot Seven. 3:05
  • Azerbaijan S.S.R., bagpipes, recorded by Radio Moscow. 2:30
  • Stravinsky, Rite of Spring, Sacrificial Dance, Columbia Symphony Orchestra, Igor Stravinsky, conductor. 4:35
  • Bach, The Well-Tempered Clavier, Book 2, Prelude and Fugue in C, No.1. Glenn Gould, piano. 4:48
  • Beethoven, Fifth Symphony, First Movement, the Philharmonia Orchestra, Otto Klemperer, conductor. 7:20
  • Bulgaria, "Izlel je Delyo Hagdutin," sung by Valya Balkanska. 4:59
  • Navajo Indians, Night Chant, recorded by Willard Rhodes. 0:57
  • Holborne, Paueans, Galliards, Almains and Other Short Aeirs, "The Fairie Round," performed by David Munrow and the Early Music Consort of London. 1:17
  • Solomon Islands, panpipes, collected by the Solomon Islands Broadcasting Service. 1:12
  • Peru, wedding song, recorded by John Cohen. 0:38
  • China, ch'in, "Flowing Streams," performed by Kuan P'ing-hu. 7:37
  • India, raga, "Jaat Kahan Ho," sung by Surshri Kesar Bai Kerkar. 3:30
  • "Dark Was the Night," written and performed by Blind Willie Johnson. 3:15
  • Beethoven, String Quartet No. 13 in B flat, Opus 130, Cavatina, performed by Budapest String Quartet. 6:37

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Hoy se cumplen 44 años del lanzamiento de las sondas voyager y en esta playlist de spotify podrás escuchar algunas de las canciones que llevan consigo.

sondas voyager

Una de las sondas Voyager de la NASA. Reuters

  • El 20 de agosto de 1977 la humanidad lanzaría uno de sus proyectos espaciales más ambiciosos: las sondas Voyager.
  • Las sondas Voyager 1 y 2 llevan consigo un saludo a cualquier forma de vida que llegasen a encontrar en su travesía. 
  • El Golden Record contiene imágenes y sonidos naturales, música de diferentes culturas y épocas, y saludos en 55 idiomas.

El 20 de agosto de 1977 la humanidad lanzaría uno de sus proyectos espaciales más ambiciosos: las sondas Voyager, cuyo objetivo es encontrar y estudiar el borde de nuestro sistema solar y más allá.

Voyager 2 fue lanzada desde Cabo Cañaveral, Florida, a bordo de un cohete Titan-Centaur; le seguiría la Voyager 1 el 5 de septiembre, también desde Cabo Cañaveral.

Las naves espaciales Voyager son la tercera y cuarta nave espacial humana que han volado más allá de todos los planetas de nuestro sistema solar. Los modelos Pioneer 10 y 11 precedieron a los Voyager en superar la atracción gravitacional del Sol; sin embargo, el 17 de febrero de 1998 la Voyager 1 superó a la Pioneer 10 para convertirse en el objeto más distante creado por humanos en el espacio.

En abril de 2020, la Voyager 1 se encontraba a una distancia de 22,3 mil millones de kilómetros del Sol. La Voyager 2 estaba a una distancia de 18.5 mil millones de kilómetros.

El famoso Golden Record de las sondas Voyager

Sin embargo, una de las características más interesantes de estas sondas es que ambas llevan un saludo a cualquier forma de vida que llegasen a encontrar en su travesía.

El mensaje es transmitido por un disco fonográfico de cobre bañado en oro de 30 centímetros. Este se encuentra montado en la estructura de las sondas y contiene sonidos e imágenes seleccionadas para retratar la diversidad de la vida y la cultura en la Tierra.

sondas voyager

El contenido del llamado Golden Record fue seleccionado para la NASA por un comité presidido por el famoso científico Carl Sagan.

Sagan y sus asociados reunieron 115 imágenes y una variedad de sonidos naturales. Entre ellos los producidos por el oleaje, el viento y el trueno, pájaros, ballenas y otros animales.

A esto agregaron selecciones musicales de diferentes culturas y épocas; así como saludos hablados de la gente de la Tierra en 55 idiomas.

¿Qué canciones porta el Golden Record de las sondas Voyager?

El disco contiene toda una gama de canciones de las distintas culturas que habitan la Tierra. De hecho, en la lista podemos encontrar desde música de Bach, Bethoven y Mozart, hasta cantos de aborígenes australianos, mariachi mexicano y «Johny B. Good» del famoso Chuck Berry.

Si sientes curiosidad sobre cada una de las pistas, podrás escuchar varias de ellas en esta playlist oficial del Golden Record que la NASA publicó en Spotify. Solamente esperemos que a la vida inteligente de otros planetas sea de gustos musicales variados.

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Las pistas de los discos de oro de las Voyager, reunidas por la NASA

voyager

El pasado mes de agosto, se cumplieron cuarenta años del lanzamiento de la Voyager 2 , la histórica misión de la NASA que nos ha permitido viajar más allá de los confines del sistema solar. La sonda fue la encargada de completar el llamado Grand Tour , que hizo que explorase los cuatro planetas exteriores, Júpiter, Saturno, Neptuno y Urano, los más grandes de todo el sistema solar, de una sola vez.

Pero tal vez el despegue de esta gran antena de casi cuatro metros de diámetro y una masa total de más de 800 kilogramos, junto con su homóloga la Voyager 1 , sea especialmente recordado por las grabaciones que portan como carta presentación de la humanidad. El programa de la agencia espacial norteamericana es conocido por su función de mensajero interestelar , al portar un mensaje preparado por un grupo de científicos liderado por Carl Sagan en forma de discos de oro de las Voyager .

La idea de grabar un disco de cobre recubierto de oro, que duraría millones de años en el espacio, fue del astrónomo Frank Drake . La grabación, que fue colocada en ambas sondas, cuenta con imágenes , una selección musical de 90 minutos, saludos en 55 lenguas distintas y sonidos de todo tipo, incluyendo ruidos de vehículos y animales. Para recordar los audios que portan las Voyager, la NASA reunió en Soundcloud las pistas de audios correspondientes a los saludos en los diferentes idiomas y a los sonidos de animales, trenes o pasos, entre otros. Este artículo se completa con el resto de archivos incluidos en los discos de oro que las Voyager llevaron al espacio interestelar.

Bienvenida de Naciones Unidas

"Envío saludos en nombre de todas las personas de nuestro planeta". Así comienza el mensaje de Kurt Waldheim , secretario general de Naciones Unidas por aquel entonces, que grabó el primer audio que encabeza la lista de sonidos que las sondas Voyager 1 y 2 portan más allá de las fronteras del sistema solar.

https://www.youtube.com/watch?v=Bhuq9rNO_FQ&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=1

https://www.youtube.com/watch?v=aV43X8KkbUk&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=3

Saludos desde la Tierra al universo

"Hola y saludos a todos". Son las cinco palabras en castellano elegidas para dar la bienvenida a una hipotética civilización extraterrestre, en el futurible caso de que se encontrara algún día con las Voyager . El resto de audios utilizan expresiones similares en diferentes idiomas, como el italiano, el ruso, el inglés o el japonés hasta completar un curioso conjunto de grabaciones para enviar los saludo de la Tierra al resto del universo.

Los sonidos de la vida en la Tierra

La música incluida en los discos de oro.

De Chuck Berry a Lorenzo Barcelata, pasando por Bach y Beethoven, la selección de música incluida en los discos de oro de las Voyager es muy variada. Las pistas de audio incluyen un total de noventa minutos de duración, suficientes para hacer deleitar a cualquier civilización extraterrestre que quisiera deleitarse con la creación y producción artística de nuestro planeta.

YouTube video

https://www.youtube.com/watch?v=Mbe1JqJBeuI&index=6&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

https://www.youtube.com/watch?v=x3dWvnB_ny8&index=7&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

https://www.youtube.com/watch?v=TJFy4imiGUI&index=8&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

https://www.youtube.com/watch?v=Pv6X6q1ZwEo&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=9

https://www.youtube.com/watch?v=3LM_TZ1adl4&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=10

YouTube video

https://www.youtube.com/watch?v=TyGUkIzlKWo&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=12

https://www.youtube.com/watch?v=Rat2vEMojeM&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=13

https://www.youtube.com/watch?v=zrrQ7qp4_Og&index=14&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

YouTube video

https://www.youtube.com/watch?v=kebg3P-QjD8&index=16&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

https://www.youtube.com/watch?v=elleSZ1MQVw&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=17

https://www.youtube.com/watch?v=UJJBJzprWaU&index=18&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

https://www.youtube.com/watch?v=yUq-9JAOetU&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=19

https://www.youtube.com/watch?v=TXZYJPpxttM&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=20

https://www.youtube.com/watch?v=Qg563noQ9tI&index=21&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

https://www.youtube.com/watch?v=VxCZPDZT2mo&index=22&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

https://www.youtube.com/watch?v=eLY_jmdPpeg&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=23

https://www.youtube.com/watch?v=aLTHGwO7G1o&index=24&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

YouTube video

https://www.youtube.com/watch?v=gv6tg79XcUQ&index=26&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

https://www.youtube.com/watch?v=hh4x8AzmoKU&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=27

https://www.youtube.com/watch?v=DEHyyLS1zls&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=28

https://www.youtube.com/watch?v=IEDj3TdMZGs&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=29

https://www.youtube.com/watch?v=9SeVeghTCv0&index=30&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP

https://www.youtube.com/watch?v=2p3L2Zm1-4Y&list=PLA5Z0m2JKyVJUgkMG08WP8KsAvLrjfkjP&index=31

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Che musica suona nello spazio: i dischi a bordo delle sonde Voyager

Gianluca Grossi

1977. La Nasa invia nello spazio le sonde Voyager 1 e Voyager 2. Scopo della missione, andare alla scoperta dei confini della nostra galassia e di forme di vita extraterreste. A bordo vennero posizionati due dischi per grammofono con le registrazioni di suoni, voci, immagini provenienti dalla Terra. Sui quei nastri è incisa anche della musica… scoprite quale attraverso la seconda puntata de “Lo scienziato musicista” .

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Voyager 1 y 2: La Misión Interestelar

Imagen de Neptuno tomada por la nave espacial Voyager 2.

Imagen de Neptuno tomada por la nave espacial Voyager 2. Imagen crédito: NASA

NASA tiene hermosas fotos de cada planeta de nuestro sistema solar. Incluso tenemos imágenes del lejano Neptuno , como podemos apreciar en la foto de arriba.

Neptuno está demasiado lejos para que un astronauta viaje hasta allí con una cámara. Entonces, ¿cómo tenemos imágenes de lugares tan lejanos de nuestro sistema solar? Nuestros fotógrafos fueron dos naves espaciales llamadas ¡Voyager 1 y Voyager 2!

Representación artística de una de las naves espaciales Voyager.

Representación artística de una de las naves espaciales Voyager. Imagen crédito: NASA

Las naves espaciales Voyager 1 y Voyager 2 fueron lanzadas desde la Tierra en 1977. Su misión fue explorar Júpiter y Saturno --y planetas que se encuentran más allá de nuestro sistema solar. Esta fue una gran hazaña. Ningún objeto hecho en el pasado por el ser humano, había intentado un viaje como éste.

Las dos naves espaciales tomaron decenas de miles de imágenes de Júpiter y Saturno. Las imágenes del Voyager 1 y 2 nos permitieron ver muchas cosas por primera vez. Por ejemplo, ellos capturaron fotos a detalle de las nubes y tormentas de Júpiter, y la estructura de los anillos de Saturno .

Imagen de las tormentas en Júpiter tomadas por la nave espacial Voyager 1.

Imagen de las tormentas en Júpiter tomadas por la nave espacial Voyager 1. Crédito: NASA

Voyager 1 y 2 también descubrieron volcanes activos en Io, una de las lunas de Júpiter , y mucho más. Voyager 2 también tomó imágenes de Urano y Neptuno. En conjunto, la misión Voyager descubrió 22 lunas.

Desde entonces, estas astronaves continúan su viaje alejándose de nosotros. Voyager 1 y 2 están ahora tan lejos que han llegado al espacio interestelar --la región entre las estrellas. Ninguna otra nave espacial ha viajado tan lejos.

¿A dónde irá Voyager después?

¡Mira éste video para descubrir qué hay más allá de nuestro sistema solar!

Ambas naves espaciales continúan enviando información de regreso a la Tierra. Estos datos nos ayudarán a entender acerca de las condiciones en el distante sistema solar y el espacio interestelar.

Los Voyager tienen suficiente combustible y energía para operar hasta el 2025 y más allá. Después de algún tiempo de esto, ya no podrán comunicarse con la Tierra. A menos que algo los detenga, continuarán pasando por nuevas estrellas una y otra vez por muchos miles de años.

Cada nave espacial Voyager contiene un mensaje. Ambas lleva consigo un disco de oro con escenas y sonidos de la Tierra. Los discos también contienen música y saludos en diferentes idiomas. Por lo cual, si vida inteligente encuentra alguna vez estas naves espaciales, ¡podrán saber acerca de la Tierra y de nosotros!

Foto del disco de oro que se envió al espacio en ambos Voyagers 1 y 2.

Foto del disco de oro que se envió al espacio en ambos Voyagers 1 y 2. Imagen crédito: NASA/JPL-Caltech

¡Más sobre nuestro universo!

Una señalamiento que dice bienvenido al espacio interestelar

¿Dónde comienza el espacio interestelar?

ilustración con flechas apuntando a las estrellas en un cielo oscuro

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Viaje, Viaje

Acima dos antigos vulcões Au-d'ssus des vieux volcans Deslizando suas asas sob o tapete de vento Glissent des ailes sous le tapis du vent Viaje, viaje Voyage, voyage Eternamente Éternellement

Das nuvens aos pântanos De nuages en marécages Do vento da Espanha até à chuva do Equador De vent d'Espagne en pluie d'Équateur Viaje, viaje Voyage, voyage Voando nas alturas Vol dans les hauteurs

Acima das capitais Au-d'ssus des capitales Das ideias fatais Des idées fatales Olhe para o oceano Regarde l'océan

Viaje, viaje Voyage, voyage Mais longe do que a noite e o dia (viaje, viaje) Plus loin que la nuit et le jour (voyage, voyage) Viaje (viaje) Voyage (voyage) Pelo extraordinário espaço do amor Dans l'espace inouï de l'amour Viaje, viaje Voyage, voyage Sobre a água sagrada de um rio indiano (viaje, viaje) Sur l'eau sacrée d'un fleuve indien (voyage, voyage) Viaje Voyage (voyage) E não volte jamais Et jamais ne revient

Sobre o Ganges ou o Amazonas Sur le Gange ou l'Amazone Entre os negros, entre os siquistas, entre os amarelos Chez les blacks, chez les Sikhs, chez les jaunes Viaje, viaje Voyage, voyage Por todo o reino Dans tout le royaume

Sobre as dunas do Saara Sur les dunes du Sahara Das Ilhas Fiji ao Monte Fuji Des îles Fidji au Fujiyama Viaje, viaje Voyage, voyage Não pare Ne t'arrête pas

Acima dos arames farpados Au-d'ssus des barbelés Dos corações bombardeados Des cœurs bombardés Olhe para o oceano Regarde l'océan

Acima das capitais Au d'ssus des capitales Das ideias fatais Des idées fatales Olhe para o oceano Regarde l'océan

Viaje, viaje Voyage, voyage

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Lista de canciones que la Nasa envió al espacio en las Voyager 1 y 2

Las dos sondas llevan consigo los discos ‘Voyager: Sonidos de la Tierra’, que contienen un registro sonoro que buscaba representar la diversidad de la Tierra para cualquier forma de vida extraterrestre que pudiera encontrarlo.

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Hace aproximadamente un mes, la NASA percibió un leve latido de la sonda Voyager 2 fuera del sistema solar. Esta nave, junto con la sonda Voyager 1 , fue enviada al espacio en 1977 y está situada, hoy día, a 19 mil millones de kilómetros de la Tierra.

‘Soy tu fan’ regresa para continuar la fiesta

Este sonido fue recibido tras tras haber interrumpido por error el contacto con su mítica nave (se variaron las coordenadas accidentalmente) lo que signfica que volvió a entrar en contacto con la nave.

El "Disco Dorado" contiene una amplia gama de sonidos e imágenes que representan la cultura, la naturaleza y la humanidad en general. Incluye saludos en 55 idiomas diferentes, piezas musicales de distintas culturas, sonidos de la naturaleza, y grabaciones de latidos cardíacos, entre otros.

Estrellas del canto que se quedaron sin voz

La idea detrás de incluir este registro fue transmitir una especie de mensaje interestelar, una cápsula del tiempo que pudiera comunicar nuestra existencia y diversidad cultural a posibles formas de vida extraterrestres que encontraran las sondas Voyager.

Este proyecto, a cargo del astrónomo y cosmólogo Carl Sagan, junto con un equipo multidisciplinario, buscaba capturar la esencia de la humanidad y la diversidad de la Tierra en un formato que fuera comprensible para cualquier civilización inteligente que pudiera encontrarse con él en el futuro.

En la selección se incluyeron dos canciones tradicionales peruanas:  Roncadoras y tambores , de las Músicas de Áncash, y  Canción de Boda,  una conmovedora interpretación de una jovencita en quechua proveniente de Huancavelica.

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Melancholy Blues,  de Louis Armstrong y sus Hot Seven;  Alima Song , de los Mbuti de la selva tropical de Ituri;  El Cascabel , Antonio Maciel y Los Aguilillas con Mariachi México de Pepe Villa;  Johnny B. Goode , de Chuck Berry;  La flauta mágica , de Mozart; y  La consagración de la primavera , de Igor Stravinsky, así como los sonidos de la naturaleza y el canto de las ballenas forman parte del disco.

El "Disco Dorado" se ha convertido en un símbolo emblemático de la exploración espacial y continúa siendo una inspiración para reflexionar sobre nuestra posición en el cosmos y la posibilidad de la existencia de vida más allá de nuestro planeta.

Esta iniciativa refleja la curiosidad y la necesidad humana de explorar lo desconocido, así como la voluntad de compartir nuestro conocimiento y cultura con el universo en su conjunto.

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La storia delle sonde Voyager

Voyager 1 e voyager 2 sono le più lontane e longeve sonde mai lanciate: nonostante l'enorme distanza che ci separa, ogni giorno comunicano con "casa", inviando i dati scientifici di frontiere inesplorate. ecco la loro storia. e che cosa possiamo ancora aspettarci da loro..

La storia delle sonde Voyager

«Nessuno di noi poteva immaginare, 40 anni fa, quando abbiamo lanciato le Voyager, il 20 agosto e il 5 settembre 1977, che avrebbero funzionato tanto a lungo, ancora fino a oggi».

Così parlava nel 2017 Ed Stone, scienziato del JPL (Nasa) che ha partecipato fin dall'inizio al Programma Voyager . «E la cosa più emozionante è che ciò che le Voyager ci racconteranno nei prossimi anni sarà probabilmente qualcosa che non sapevamo fosse là fuori, in attesa di essere scoperta.»

Non c'è in effetti alcun dubbio: i record storici di queste due pioniere dello spazio sono già innumerevoli, e dal momento che tuttora funzionano e continuano a viaggiare verso le stelle è facile attendersi nuove meravigliose scoperte.

musica su voyager

Le due sonde gemelle Voyager, lanciate nel 1977, sono i nostri ambasciatori nella Via Lattea: destinate a orbitare il centro della nostra galassia per miliardi di anni anche dopo aver smesso di comunicare con la Terra. Il 25 agosto 2012, Voyager 1 è diventato il primo oggetto creato dall'uomo a entrare nello spazio interstellare e Voyager 2 dovrebbe attraversare questo confine nei prossimi anni. A 40 anni di distanza le sonde Voyager sono i veicoli spaziai più longevi (non hanno ancora smesso di funzionare) e hanno ancora molto da scoprire. Questo manifesto cattura lo spirito di esplorazione, la vastità dello spazio e la meraviglia che ha alimentato questo ambizioso viaggio verso i pianeti più esterni del Sistema Solare e oltre.

Foto: © NASA/JPL-Caltech

musica su voyager

Grazie alle sonde gemelle Voyager, la musica è veramente universale: ognuna di loro trasporta un disco d'oro che contiene immagini, suoni e canzoni. Questo poster, con lo stile della disco music e degli anni '70 - quando le Voyager iniziarono il loro viaggio e quel genere si affermò in tutto il mondo- è un omaggio ai più grandi successi della missione. Tra le scoperte più straordinarie dei primi 40 anni ci sono i vulcani sulla luna di Giove Io, l'atmosfera nebulizzata della luna di Saturno Titano e i geyser freddi sulla luna di Nettuno Tritone. Voyager 1 fu anche la prima navicella spaziale a offrire un ritratto dei nostri pianeti oltre Nettuno e a riprendere la Terra come un pallido punto blu . A partire dal 25 agosto 2012, è entrata nello spazio interstellare.

musica su voyager

La missione Voyager ha approfittato di un allineamento dei pianeti esterni che si verifica ogni 175 anni. Un'occasione d'oro per iniziare un gran tour del sistema solare. Le due sonde hanno rivelato dettagli mai visti prima di Giove, Saturno, Urano e Nettuno - usando la gravità di ogni pianeta per accelerare fino alla destinazione successiva. Grazie alla missione Voyager è stato possibile impostare altre ambiziose missioni come quella Galileo (intorno a Giove) e Cassini (intorno a Saturno). Ancora oggi ci restituiscono dati e informazioni molto preziose sullo spazio interstellare e sui confini del sistema solare.

Voyager e Hubble insieme nello studio dello spazio interstellare

Spazio Hubble dà una mano alle sonde Voyager

Il lungo viaggio di Voyager 1

Spazio Il lungo viaggio di Voyager 1

Voyager 1 nel fango magnetico, ai confini del Sistema Solare

Spazio Voyager 1 nel fango magnetico

In volo su Tritone con la Voyager 2

Spazio Il sorvolo virtuale di Tritone

Voyager 1 in balia degli tsunami solari

Spazio Voyager 1 in balia degli tsunami solari

Voyager

Spazio Il lungo addio alle Voyager

Voyager 1, dopo 35 anni ai confini del sistema solare

Spazio Voyager 1, dopo 35 anni ai confini del sistema solare

La Voyager 1 , partita il 5 settembre 1977 , è al momento l'oggetto costruito dall'uomo più lontano dalla Terra e il primo entrato nello spazio interstellare.

Ha superato da tempo i pianeti e ci sta fornendo informazioni sulle condizioni dello Spazio al di fuori dell'influenza del Sole: i raggi cosmici (particelle cariche di energia che viaggiano quasi alla velocità della luce) sono qui 4 volte superiori che nella regione - dai confini incerti - che identifichiamo come "Sistema Solare".

Questo significa che l' eliosfera (la bolla di influenza del Sole, con i pianeti e il vento solare) agisce come uno scudo per quelle radiazioni. La sonda ha inoltre rivelato che il campo magnetico interstellare avvolge l'eliosfera.

La Voyager 2 , leggermente più lenta, entrerà nello spazio interstellare fra qualche anno. Combinando i suoi dati con quelli della sua gemella, gli scienziati possono ricostruire le interazioni fra mezzo interstellare ed eliosfera.

Questo è possibile grazie ai pochi strumenti ancora in funzione: rilevatori di particelle cariche, di campi magnetici, di onde radio a bassa frequenza e di plasma solare.

Voyager, sonde Voyager, Nasa, Voyager 1, Voyager 2, Sistema Solare

Planetary Grand Tour. La storia delle Voyager comincia nell'estate del '65: quando la Mariner 4 era appena diventata la prima sonda ad atterrare su un altro pianeta e, alla facoltà di ingegneria spaziale del Caltech, Gary Flandro era alla ricerca di nuove traiettorie per i pianeti più esterni: Giove, Saturno, Urano, Nettuno... Fino ad allora poco più di puntini luminosi nei telescopi.

Gary scoprì che, una volta ogni 175 anni, un allineamento planetario creava la strada perfetta per portare una sonda ai confini del Sistema Solare facendole sorvolare proprio i pianeti mai visti. Un viaggio di 15 mila volte la distanza fra la Terra e la Luna, lungo qualche decina di anni: il Planetary Grand Tour .

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Pile al plutonio. Ma come fare funzionare fotocamere, antenne, spettrometri e altri strumenti per decenni? Così lontano non arriva nemmeno l'energia del Sole e il freddo cosmico può distruggere i circuiti elettrici.

Il problema viene risolto con l' RTG (generatore termoelettrico a radioisotopi) , un dispositivo - inventato nel 1965 - caricato con la maggior parte del plutonio-238 allora disponibile sulla Terra : un isotopo radioattivo prodotto nei reattori nucleari, il cui lungo decadimento rilascia energia e calore.

Voyager, sonde Voyager, Nasa, Voyager 1, Voyager 2, Sistema Solare

Nell'estate del '77, mentre i cinema proiettano Star Wars , le due gemelle partono per lo Spazio. Arriveranno a Giove meno di due anni dopo scoprendone gli anelli.

Per la prima volta vennero fotografati dei vulcani attivi al di fuori della Terra: dalla luna Io enormi eruzioni sputano l'interno del satellite nello Spazio, creando una scia di polveri attorno al gigante gassoso.

Poco più di un anno dopo, a velocità mai eguagliate prima (e superate in seguito solo da New Horizon ), raggiungono Saturno . Qui la Voyager 1 sorvola Titano, il satellite più simile alla Terra, dove però il ciclo dell'acqua è sostituito dal ciclo del metano : piove metano, su ghiacciai di metano che poi si sciolgono in laghi di metano.

I giganti di ghiaccio. Mentre Voyager 1 punta direttamente verso lo spazio interstellare, il viaggio della Voyager 2 nel Sistema Solare prosegue fino all'incontro con Urano (1986) e Nettuno (1989), due giganti freddi di cui si è scoperto più in quelle poche ore di sorvolo che in secoli di osservazioni da Terra.

Entrambi hanno mostrato un debole sistema di anelli e nuove lune, ma fotografare i pianeti non fu facile: la luce solare era troppo fioca e la velocità della sonda troppo elevata per mantenere semplicemente l'obiettivo aperto. Inoltre, la Voyager non poteva essere manovrata da Terra: fra l'invio e la ricezione del comando sarebbero passate più di 3 ore.

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Fu quindi messo a punto un software di puntamento automatico in grado di fare ruotare la navicella (progettata e costruita negli stessi anni del floppy disk , per chi si ricorda ancora che cos'è...) mentre scattava le foto.

Un'opera monumentale. Fino all'incontro con Nettuno il Progetto Voyager nel suo complesso, tra tecnici, scienziati e impiegati che lo hanno reso possibile, ha richiesto qualcosa come 11 mila anni di lavoro , un terzo del tempo-uomo stimato per la costruzione della Grande Piramide di Ghiza , la più grande e antica testimonianza del nostro passato.

Forse, il primo ad avere sognato le Voyager è stato guidato non solo dalla curiosità per l'inesplorato, ma anche dallo spirito che ha mosso i faraoni.

Oltre alle fotocamere e agli spettrometri, sulle sonde è stato caricato un disco d'oro: un messaggio "per chiunque" trovi una delle sonde.

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L'involucro è placcato con uranio-238, un isotopo radioattivo dell'uranio che decade in miliardi di anni: analizzandolo, chiunque abbia le conoscenze adeguate può scoprire l'età del disco (e della sonda).

Su di esso è incisa una mappa di quasar per triangolare la posizione del Sistema Solare e le istruzioni per leggere il disco. Nel disco ci sono immagini, video e suoni della Terra: vagiti e risate, panorami e fenomeni atmosferici, saluti in 55 lingue, brani musicali e il discorso di Jimmy Carter. L'allora presidente degli Stati Uniti conclude così il messaggio lanciato nel buio:

"... Speriamo un giorno, avendo risolto i nostri problemi, di poter entrare a far parte di una comunità galattica. Questo messaggio rappresenta la nostra speranza, la nostra determinazione e la nostra volontà in un vasto e meraviglioso universo."

Pale blue dot. Nel 1990 l'astronomo Carl Sagan ( l'uomo che ride nel disco d'oro) ha chiesto che la Voyager 1 fosse orientata un'ultima volta verso di noi, per scattare una foto di ogni pianeta.

Da 6 miliardi di km di distanza la Terra è un pallido puntino blu immerso nel buio cosmico, senza un significato evidente ( guarda anche le più belle foto della Terra ripresa dallo spazio ).

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Da nessuno, per nessuno. Adesso, mentre una Voyager si allontana Sistema Solare, la luce del Sole si affievolisce e prima o poi verrà superata dalla luminosità della stella Sirio.

La sonda ha percorso 40 dei 356 mila anni che le serviranno per coprire gli 8,6 anni luce che ci separano da Sirio.

C'è un problema: nonostante tutti gli studi e i trucchi adottati per rendere più efficiente l'elettronica degli anni '70, alle sonde rimangono poco più di 10 anni di vita. Secondo gli scienziati che le seguono, l'ultimo componente scientifico funzionante non riceverà più l'energia che gli serve nel 2030.

Dopodiché, silenziose e senza più alcuna possibilità di contatto con la Terra, continueranno nel loro viaggio. Non sappiamo se il "messaggio in bottiglia" verrà mai trovato da qualcuno, ma qualsiasi cosa dovesse succedere al piccolo e fragile puntino blu, un ricordo di noi e del nostro pianeta continuerà a viaggiare nel Cosmo.

musica su voyager

Il 5 settembre 1977 dalla base di lancio di Cape Canaveral partiva la missione Voyager 1. La sonda gemella, Voyager 2, era partita qualche giorno prima, il 20 agosto. Fu un progetto estremamente impegnativo perché si voleva sfruttare una situazione planetaria molto rara, quella che vedeva più o meno tutti i grandi pianeti esterni (quelli giganti e gassosi) allineati, e quindi li si poteva sorvolare da vicino. Fu questo il motivo che portò la Nasa a costruire ben due sonde simili e a lanciarle nel giro di pochi giorni.

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Nei primi anni '70 la Nasa progettò la missione Voyager per fare un "tour" di Giove e Saturno, ed eventualmente anche di Urano e Nettuno, se tutto fosse andato per il meglio. Voyager 1 e Voyager 2 sono identiche in costruzione, ma sono partite seguendo traiettorie diverse per avvicinarsi ai pianeti da angolazioni differenti. Ogni sonda pesa quasi 700 kg ed è dotata di 10 strumenti scientifici, dalle macchine fotografiche agli strumenti per lo studio della composizione dei pianeti, delle radiazioni cosmiche e del Sistema Solare: le migliori immagini sono stete raccolte da Voyager 2. Al momento del lancio si pensava che potessero "lavorare" per 5 anni: a tutt'oggi continuano a funzionare.

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Luna e Terra in un unico scatto: è la prima foto scattata da una sonda che le rappresenta insieme, nella loro interezza, in un unica immagine. Al momento dello scatto Voyager 1 si trovava a 12 milioni di km dalla Terra.

Foto: © Nasa / Voyager 1

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Dopo due anni di viaggio, Voyager 1 arrivò nell'orbita di Giove e lo fotografò per un paio di mesi. Le immagini in sequenza dell'avvicinamento a Giove, da 58 a 31 milioni di chilometri di distanza, sono raccolte in questa animazione online su Wikipedia . Le immagini furono prese ogni 10 ore per 28 giorni alla stessa ora locale gioviana , sempre centrate sulla Macchia Rossa.

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La più grande tempesta del Sistema Solare ripresa da Voyager 1. La Grande Macchia Rossa imperversa nell'emisfero meridionale di Giove da almeno 4 secoli, da quando fu osservata per la prima volta al telescopio. Vedi anche: 8 meraviglie del Sistema Solare (multimedia) .

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Giove e i suoi satelliti in un collage di immagini riprese dalla Voyager 1. Lanciata nell'estate del 1977, la sonda giunse nell'orbita di Giove il 5 marzo 1979.

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Grazie a Voyager 1 sappiamo che Io, una delle principali lune di Giove, è uno dei corpi celesti più irrequieti . La sua superficie viene costantemente rimodellata da eruzioni vulcaniche: nel corso degli anni successivi sono stati identificati oltre 150 vulcani attivi.

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Un'altra immagine della luna di Giove fotografata da Voyager 1. Finora nel Sistema Solare sono stati osservati oltre 170 satelliti. Sono tra i luoghi più inospitali che conosciamo, eppure su alcuni di essi potrebbero esistere condizioni favorevoli allo sviluppo della vita. Vedi anche: Le lune del Sistema Solare .

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Nel 1980 Voyager 1 arrivò a Saturno, avvicinandosi fino a 120.000 km. La sonda si dedicò in particolare allo studio degli anelli e per la prima volta fotografò da vicino il misterioso Titano, un satellite avvolto da una densa atmosfera.

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Arrivato a Saturno, Voyager 1 si sarebbe anche potuto spegnere: era stato messo in conto. Ma incredibilmente la sonda ha continuato a lavorare e a inviare a Terra i dati: ancora oggi (gennaio 2016), quasi 40 anni dopo la partenza e a 20 milioni di km di distanza da "casa", la Voyager prosegue la missione e ci sta aiutando a comprendere il campo magnetico che circonda il Sistema Solare e la natura della "frontiera". A guidare la navicella è ancora il suo computer di bordo, che ha una potenza 100.000 volte inferiore a un iPad. Gli strumenti ancora attivi grazie al generatore termonucleare, che dovrebbe funzionare almeno fino al 2025. Vedi anche: gli archivi di Focus.it su Saturno .

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L'emisfero sud di Saturno in "falsi colori". La sonda è arrivata quando nell'emisfero meridionale era inverno: vedi Le stagioni di Saturno .

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L'orbita della sonda, calcolata per studiare Titano da vicino, la portò fuori dal piano dell'eclittica, impedendole di visitare altri pianeti. In quel momento è iniziato il suo viaggio verso la "frontiera".

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La prima foto di Mimas, una delle lune di Saturno: ecco altre foto curiose di Mimas , che assomiglia un po' a PacMan e un po' alla Morte Nera di Guerre Stellari.

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Questa foto, ottenuta incollando 60 immagini diverse, è il primo ritratto che abbiamo del Sistema Solare, ripreso da 6,4 miliardi di km di distanza dalla Terra. Nell'immagine, il nostro pianeta è una minuscola mezzaluna di luce grande 0,2 pixel: casualmente, la Terra si trova proprio nel centro di uno dei raggi di luce causati dal fatto che la fotocamera era puntata in direzione del Sole. L'immagine è il frutto di tre esposizioni a differenti filtri di colore - viola, blu e verde - ricombinate per avere i colori. Il "rumore" della foto è invece dovuto all'ingrandimento.

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Questa elaborazione grafica - realizzata sulla base dei dati provenienti dalle due sonde Voyager - mostra il Sistema Solare visto da un ipotetico osservatore esterno. I colori rappresentano l'intensità del campo magnetico intorno al Sistema Solare: il rosso indica intensità massima, il blu intensità minima. Le due linee corrispondono alle traiettorie delle sonde nel settembre del 2012: rossa per Voyager 1, magenta per Voyager 2. Il Sole non è al centro della bolla magnetica perché, insieme all'intero Sistema Solare, è in movimento, e lo spostamento "deforma" la bolla magnetica. All'epoca dello scatto le due sonde erano sul confine dell'eliosfera.

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Settembre 2012: la velocità del vento solare è quasi a zero, mentre le radiazioni cosmiche sono più intense. Questo aveva fatto pensare che la sonda fosse ormai oltre la frontiera o quasi: tuttavia, a distanza di tre anni, la linea di demarcazione non è ancora stata superata (vedi Voyager 1 nel fango magnetico ). Il confine, l'eliopausa, non è netto: secondo alcuni è una fascia "porosa" con rientranze e prolungamenti (vedi la ricostruzione qui sopra). Solo quando la sonda l'avrà completamente superata sapremo quanto è spessa. Sta di fatto che in questi giorni (settembre 2012), la Voyager 1, che viaggia a circa 17 chilometri al secondo (61.200 chilometri all'ora) si trova a 16,8 ore-luce dal Sole (circa 18 miliardi di chilometri): ogni segnale che trasmette impiega quasi 17 ore per raggiungere la Terra.

A bordo delle due Voyager c'è un disco di rame placcato d’oro che, se mai fosse decodificato da qualche ipotetica creatura aliena, racconterebbe chi siamo e da dove arrivano le sonde. In questo disco (nella foto, la copertina) ci sono fotografie, diagrammi, disegni, suoni e canzoni, Il materiale, selezionato da un team di scienziati coordinati da Carl Sagan, comprende diagrammi che spiegano com'è fatto l'uomo, la donna e il feto, la struttura del dna e persino come si caccia nella savana africana. Ci sono suoni di vulcani e uccelli, e brani delle sinfonie di Beethoven e canzoni di musica rock (Johnny B. Goode di Chuck Berry, per esempio). E ci sono i saluti in varie lingue del mondo, italiano compreso ( potete scaricarlo dal sito della Nasa ).

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6 min de lectura

Voyager, la misión más longeva de la NASA, cumple 45 años en el espacio

Esta imagen de archivo tomada en el Laboratorio de Propulsión a Chorro (JPL) de la NASA el 23 de marzo de 1977, muestra a los ingenieros preparando la nave espacial Voyager 2 antes de su lanzamiento ese mismo año. Crédito: NASA/JPL-Caltech.

Lanzadas en 1977, las sondas gemelas Voyager son la misión de operación más larga de la NASA y las únicas naves espaciales que ha explorado el espacio interestelar.

Las sondas gemelas Voyager de la NASA se han convertido, en cierto modo, en cápsulas del tiempo de su era: cada una lleva un reproductor de cintas de ocho pistas para grabar datos, tienen unas 3 millones de veces menos memoria que los teléfonos móviles modernos y transmiten datos unas 38.000 veces más lento que una conexión a internet 5G.

Sin embargo, las Voyagers se mantienen a la vanguardia de la exploración espacial. Administradas y operadas por el Laboratorio de Propulsión a Chorro (JPL, por sus siglas en inglés) de la NASA, en el sur de California, son las únicas sondas que han explorado el espacio interestelar, el océano galáctico por el que viajan nuestro Sol y sus planetas.

El Sol y los planetas residen en la heliosfera, una burbuja protectora creada por el campo magnético del Sol y el flujo hacia afuera del viento solar (partículas cargadas del Sol). Los investigadores, algunos de ellos más jóvenes que las dos naves espaciales distantes, están combinando las observaciones de las Voyagers con datos de misiones más nuevas para obtener una imagen más completa de nuestro Sol y cómo la heliosfera interactúa con el espacio interestelar.

El Interactivo de la NASA sobre el Sistema Solar permite a los usuarios ver dónde están las Voyagers en este momento en relación con los planetas, el Sol y otras naves espaciales.

“La flota de misiones de heliofísica brinda información invaluable sobre nuestro Sol, desde la comprensión de la corona o la parte más externa de la atmósfera solar, hasta el examen de los impactos del Sol en todo el sistema solar, incluso aquí en la Tierra, en nuestra atmósfera y en el espacio interestelar”, dijo Nicola Fox, directora de la División de Heliofísica en la sede de la NASA en Washington. “Durante los últimos 45 años, las misiones Voyager han sido integrales para proporcionar este conocimiento y han ayudado a cambiar nuestra comprensión del Sol y su influencia de una manera que ninguna otra nave espacial puede”.

Las Voyagers también son embajadoras, cada una con un disco de oro que contiene imágenes de la vida en la Tierra, diagramas de principios científicos básicos y audio que incluye sonidos de la naturaleza, saludos en varios idiomas y música. Los registros recubiertos de oro sirven como un “mensaje en una botella” cósmico para cualquiera que pueda encontrarse con las sondas espaciales. A la velocidad con la que el oro se descompone en el espacio y es erosionado por la radiación cósmica, los registros durarán más de mil millones de años.

Esta imagen destaca la carga especial a bordo de las naves espaciales Voyager de la NASA: el Disco de Oro. Cada una de las dos naves espaciales Voyager lanzadas en 1977 lleva un disco fonográfico de 30,5 centímetros (12 pulgadas) chapado en oro con imágenes y sonidos de la Tierra. Créditos: NASA / JPL-Caltech

Más allá de toda expectativa

Voyager 2 se lanzó el 20 de agosto de 1977, seguida rápidamente por Voyager 1 el 5 de septiembre. Ambas sondas viajaron a Júpiter y Saturno, con Voyager 1 moviéndose más rápido y alcanzándolos primero. Juntas, las sondas revelaron mucho sobre los dos planetas más grandes del sistema solar y sus lunas. Voyager 2 también se convirtió en la primera y única nave espacial en volar cerca de Urano (en 1986) y Neptuno (en 1989), ofreciendo a la humanidad vistas extraordinarias e información sobre estos mundos distantes.

Mientras Voyager 2 realizaba estos sobrevuelos, Voyager 1 se dirigía hacia el límite de la heliosfera. Al salir de ella en 2012, Voyager 1 descubrió que la heliosfera bloquea el 70% de los rayos cósmicos o partículas energéticas creadas por estrellas en explosión. Voyager 2, después de completar sus exploraciones planetarias, continuó hasta el límite de la heliosfera y salió en 2018. Los datos combinados de las naves espaciales gemelas de esta región han desafiado las teorías anteriores sobre la forma exacta de la heliosfera.

“Hoy, mientras ambas Voyager exploran el espacio interestelar, están brindando a la humanidad observaciones de un territorio desconocido”, dijo Linda Spilker, científica adjunta del proyecto Voyager en JPL. “Esta es la primera vez que hemos podido estudiar directamente cómo una estrella, nuestro Sol, interactúa con las partículas y los campos magnéticos fuera de nuestra heliosfera, ayudando a los científicos a comprender el vecindario local entre las estrellas, cambiando algunas de las teorías sobre esta región y proporcionando información clave para futuras misiones”.

Esta es una imagen del planeta Urano tomada por la nave espacial Voyager 2 en 1986. Créditos: NASA / JPL-Caltech

El largo viaje

A lo largo de los años, el equipo de Voyager se ha acostumbrado a superar los desafíos que conlleva operar una nave espacial tan madura, a veces recurriendo a colegas jubilados por su experiencia o investigando documentos escritos hace décadas.

Cada Voyager funciona con un generador termoeléctrico de radioisótopos que contiene plutonio, el cual emite calor que se convierte en electricidad. A medida que el plutonio se descompone, la producción de calor disminuye y las Voyager pierden electricidad. Para compensar, el equipo apagó todos los sistemas no esenciales, pero también algunos que alguna vez se consideraron esenciales, incluidos los calentadores que protegen los instrumentos que aún funcionan de las gélidas temperaturas del espacio. Los cinco instrumentos a los que se les apagaron los calentadores desde 2019 todavía funcionan, a pesar de estar muy por debajo de las temperaturas más bajas a las que se probaron.

Recientemente, Voyager 1 comenzó a experimentar un problema que provocó que la información sobre el estado de uno de sus sistemas a bordo se confundiera. A pesar de esto, el sistema y la nave espacial continúan funcionando con normalidad, lo que sugiere que el problema está en la producción de los datos de estado, no en el sistema en sí. La sonda sigue enviando observaciones científicas mientras el equipo de ingeniería intenta solucionar el problema o encontrar una manera de sobrellevarlo.

“Las Voyagers han continuado haciendo descubrimientos sorprendentes, inspirando a una nueva generación de científicos e ingenieros”, dijo Suzanne Dodd, gerente de proyectos de Voyager en JPL. “No sabemos cuánto tiempo continuará la misión, pero podemos estar seguros de que las naves espaciales proporcionará aún más sorpresas científicas a medida que se alejen de la Tierra”.

Más sobre la misión

Una división de Caltech en Pasadena, JPL, construyó y opera las naves espaciales Voyager. Las misiones Voyager son parte del Observatorio del Sistema de Heliofísica de la NASA, patrocinado por la División de Heliofísica de la Dirección de Misiones Científicas en Washington.

Para obtener más información (en inglés) sobre Voyager, visita:

https://www.nasa.gov/voyager

Traducido por CEV-MDSCC

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Allegro Mágico

La Música del Voyager

por AM | Abr 27, 2018 | Escuchando , Podcast de Allegro Mágico | 4 Comentarios

musica su voyager

Nunca entenderé por qué, asumiendo que los extraterrestres tengan oído musical, por qué no incluyeron hermosas obras musicales como, por ejemplo, Ballade pour Adeline, für Elise, o magnificas obras musicales como la Sinfonía del Nuevo Mundo y más aún, por qué no se incluyó las obras de Vangelis como Alpha que la compuso en 1976 o Pulstar del mismo año entre otros temas… qué vergüenza con los alienígenas melómanos que den con ese disco…

AM

😅. Al menos usaron su sinfonía coral Mythodea en la misión a Marte del Odyssey. Gracias por tu comentario! 🙂

Josettcrack55

Ayyyy Star Trek… tengo 13 años y mi padre ya me ha metido en el mundo de la serie… sin duda una de las mejores series de la historia. Un ejemplo de como algo tan pequeño (porque así fueron sus principios) se ha acabado convirtiendo en un fenómeno mundial. Imposible olvidar personajes como Data o Spock y el capitán Jean-Luc Picard… una serie magnífica que sigue creciendo con Star Trek Discovery. Efectos especiales magníficos y una trama espectacular. En mi opinión, la mejor serie de todos los tiempos. ¡¡¡Saludos desde Sevilla!!!

Hola! Yo también veía a tu edad Star Trek! Nada me emocionaba más que el final de la serie con el enterprise volando por el espacio y la música de cierre! Fueron unos años en los que me metí en novelas de aventuras como la Odisea de Homero y Los Tres Mosqueteros. Me hace ilusión que a ti también te guste Star Trek. Live long and prosper!🖖🏼

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Las Voyager 1 y 2, las naves que partieron en 1977 y siguen investigando el espacio exterior

las Voyager 1 y 2

Además de lo que han recabado las Voyager 1 y 2, estas naves tienen una misión especial en caso de existir la vida extraterrestre.

Es sorprendente que una misión espacial iniciada en 1977 siga activa después de todos estos años. Ese es el caso de las Voyager 1 y 2 , dos naves no tripuladas que fueron enviadas al espacio exterior con el fin de ofrecer información a los científicos sobre lo que hay más allá de la Tierra . Hasta la fecha, éstas son las que más lejos han llegado, pues, según datos de la Administración Nacional de Aeronáutica y el Espacio ( NASA , por sus siglas en inglés), ambas se encuentran en el espacio interestelar , una región entre estrellas.

Inicialmente, las Voyager 1 y 2 fueron enviadas desde la Tierra con el objetivo de explorar Júpiter y Saturno . La 2 fue lanzada en agosto de 1977 y, un par de semanas después, ya en septiembre, la 1 comenzó su travesía. Nunca antes se había logrado enviar naves espaciales que pudieran llegar hasta esos lejanos planetas.

las Voyager 1 y 2

Con éxito, las Voyager 1 y 2 lograron su primera hazaña; tomaron decenas de miles de imágenes de Júpiter y Saturno . Gracias a ellas se pudo tener registro, por primera vez, de las nubes y tormentas que azotan al planeta más grande del Sistema Solar . Por supuesto que, a casi 46 años de estar viajando por el espacio, ambas naves han sumado más proezas a su historial.

Las proezas de las Voyager 1 y 2

En la actualidad, hay imágenes que dan constancia de los planetas más lejanos del Sistema Solar . Debido a éstas se ha podido tener mayor referencia de esos cuerpos que comparten región con la Tierra . Desde luego, las pruebas mencionadas no han sido capturadas por astronautas, no obstante, es aquí donde instrumentos como las Voyager 1 y 2 han tomado papeles clave.

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Las naves espaciales en turno descubrieron volcanes activos en las lunas de Júpiter . De hecho, en conjunto, ambas han registrado la existencia de 22 satélites naturales . En lo individual, la Voyager 2 tomó imágenes de Urano y Neptuno .

Conforme a lo publicado por la NASA , las Voyager 1 y 2 continúan enviando información de regreso a la Tierra , misma que resulta muy valiosa para las investigaciones que se hacen sobre el Sistema Solar , la composición de sus cuerpos y el espacio interestelar .

Vale decir que estas naves funcionan con generadores que convierten el calor del plutonio en electricidad.  Sin embargo , los ingenieros de la NASA encontraron una manera de desviar  la energía de un mecanismo de seguridad creado para encenderse en caso de que el circuito de las sondas falle. De esta manera, los especialistas se han permitido que la Voyager 2 siga su misión .

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«Los voltajes variables representan un riesgo para los instrumentos, pero hemos determinado que es un riesgo pequeño, y la alternativa ofrece una gran recompensa al poder mantener los instrumentos científicos encendidos por más tiempo», dijo Suzanne Dodd, gerente de proyectos de Voyager en JPL, a Business Insider .

Se calcula que los Voyager 1 y 2 tienen suficiente combustible y energía para operar hasta el 2025, incluso más allá . Pese a esto, es una realidad, también, que cada vez resulta más difícil sostener una buena comunicación con estas naves espaciales.

Información para los extraterrestres

Uno de los aspectos que más llama la atención acerca de las Voyager 1 y 2 , fuera de sus hazañas y el tiempo que llevan en el espacio, es que ambas traen consigo un disco de oro con sonidos y escenas de la Tierra . En ellos se documenta, de igual forma, algunas de las lenguas que se hablan en este planeta, así como muestras de diferentes estilos musicales. Todo ello tiene la intención de ofrecer testimonios de la vida terrestre a los seres extraterrestres que pudieran encontrar las naves.

las Voyager 1 y 2

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COMMENTS

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    Murmurs of Earth - these recordings are floating out in space on the Voyager I & 2 Satellites. Thanks to giulianobevisangue for posting most of these. "Pygmy...

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    A miliardi di chilometri di distanza dalla Terra una speciale playslist si sta dirigendo verso nuovi ascoltatori. Se una civiltà aliena incontrasse i veicoli spaziali Voyager 1 o Voyager 2 troverebbe al loro interno il Voyager Golden Record, un disco contenente - tra altre cose - la musica di Bach, Mozart, Beethoven, il gamelan indonesiano, i canti Navajo, "Johnny B. Goode" e molto ...

  3. Voyager

    The following music was included on the Voyager record. Bach, Brandenburg Concerto No. 2 in F. First Movement, Munich Bach Orchestra, Karl Richter, conductor. 4:40; Java, court gamelan, "Kinds of Flowers," recorded by Robert Brown. 4:43; Senegal, percussion, recorded by Charles Duvelle. 2:08

  4. Desireless

    Watch the official music video of "Voyage Voyage" by Desireless on YouTube and support the artist.

  5. Golden Record Sounds and Music

    Sounds of Earth The following is a listing of sounds electronically placed onboard the Voyager 1 and 2 spacecraft. Music from Earth The following music was included on the Voyager record. Country of origin Composition Artist(s) Length Germany Bach, Brandenburg Concerto No. 2 in F. First Movement Munich Bach Orchestra, Karl Richter, conductor 4:40 Java […]

  6. Voyager Golden Record

    il Voyager Golden Record. Copertina del disco. Il Voyager Golden Record è un disco per grammofono inserito nelle due sonde spaziali del programma Voyager, lanciato nel 1977, contenente suoni e immagini selezionate al fine di portare le diverse varietà di vita e cultura della Terra. È concepito per qualunque forma di vita extraterrestre o per la specie umana del futuro che lo possa trovare.

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  8. Desireless

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